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A MODO MIO


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GLI INIZI – Sono ormai molti anni che fotografo, circa trenta, cioè da quando ne avevo quattordici. Non ho la pretesa di insegnare a nessuno anzi ho solo da imparare ma, ho pensato di condividere le mie esperienze, i miei punti di vista. Fin dall’ inizio mi hanno insegnato le regole della composizione (regole dei terzi ecc), ho sempre cercato di mettere in pratica questi insegnamenti.

Per quanto riguarda la foto sportiva, il soggetto “doveva” essere bello leggibile, al massimo con un panning ma “mai mosso”! Regole fondamentali per la crescita fotografica, ma ora penso sia giusto cambiare, non per doverlo fare ma semplicemente per voglia di farlo.


Vengo inoltre, dall’epoca analogica, dove a volte bisognava centellinare gli scatti, per via dei costi e per quanto riguarda l’attrezzatura fotografica in particolar modo gli obiettivi, c’era una prevalenza di ottiche fisse, per via del minor numero e della molto inferiore qualità degli zoom. Questo mi costringeva a “dover girare” attorno al soggetto, ad avvicinarmi e a allontanarmi, come quella volta che per un disguido tecnico ho dovuto affrontare un reportage, anzi il reportage “navigando lungo il Nilo”, armato di due reflex, un 17mm f4, un 50mm f1.2 e un 300mm f4, il tutto con dietro 50 rullini di diapositive fuji Velvia 50 iso e 4 rullini di fuji 400 iso.


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Reportage sul Nilo

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Credo che sia fondamentale “saper osservare”, non importa con quale fotocamera, reflex o compatta che sia e inoltre è giusto stravolgere le regole! 
Mi occupo prevalentemente di foto sportiva, soprattutto di motori, non voglio però dedicarci molto spazio, farò una pagina a parte.
 Quando si fotografa in circuito si deve giustamente a regole che non permettono (giustamente) di sostare in qualsiasi posizione per via di pericoli e spesso ci troviamo a fotografare assieme ad altri colleghi, essendoci punti “strategici” ben definiti. 

Avremo così anche noi la foto in quel punto, sarà sicuramente bella ma uguale a molte altre. Quello che cerco di spiegare è appunto di guardarci attorno, provare a trovare la nostra foto e spesso, perché no, inserire elementi che spesso pensiamo siano di distrubo, così da creare la nostra foto.
Il guard rail spesso ci disturba, proviamo però a fotografarci attraverso!

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Foto all’eurotruck attraverso il guard rail, sicuramente diversa.

 

 

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Cambiando, accorciando l’ottica abbiamo punti di ripresa insoliti, immagini “create” (concedetemi il termine), da noi.

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Inquadrare attraverso il mirino o lo schermo della fotocamera, si aprirà un mondo nuovo, spostandosi di qualche passo si aprirà un nuovo mondo.

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Ho accennato delle regole dei terzi per una giusta composizione, ora è giusto azzardare.

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Provare ad inclinare la fotocamera, inserire elementi che spesso consideriamo di disturbo per cercare di ambientare e rendere più viva l’immagine.

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Come cambia una fotografia, nelle immagini sotto, ho ripreso l’ entrata di un teatro di Londra dove andava in scena una rappresentazione teatrale di Jack lo Squartatore. Nella foto a sinistra si l’ immagine è pulita, in quella di destra l’ immagine è stata scattata al passaggio di un Bus utilizzando un tempo lento.

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Come ho scritto, questa non è una lezione, non ne sono capace, ho solo spiegato il mio modo di vedere e intendere la fotografia “a modo mio”.

PS: sono ben accetti commenti, critiche e osservazioni.